Gli indirizzi più interessanti di Madrid | Elle Decor

2022-10-12 20:46:48 By : Mr. Mike Lin

Per raccontare il concetto di “Sporting Luxury” della nuova Range Rover Sport, la casa inglese ha scelto una delle città più interessanti del momento

"Non c'è mai stato momento migliore per visitare Madrid" ha scritto recentemente un giornalista del New York Times. Ed è vero: basta attraversare una qualsiasi strada del centro di Madrid per intuire che la capitale della Spagna sta vivendo un momento d’oro: le vecchie fabbriche abbandonate rinascono come centri d’arte contemporanea, i vecchi mercatini ritrovano nuovo splendore, la vita notturna non conosce distinzione tra giorni feriali e festivi e l’architettura contemporanea dialoga con l’eredità storica.

Questo fermento creativo e sperimentale attrae giovani creativi ma anche personalità internazionali del calibro di Norman Foster, che ha contribuito allo skyline di Madrid con uno dei grattacieli della Cuatro Torres Business Area, l'attuale torre Cepsa, e presto dovrebbe veder realizzati i suoi progetti per l’ampliamento del Museo del Prado e degli uffici di Acciona in una vecchia centrale del gas.

A stringere il sodalizio tra Norman Foster a Madrid ci sono poi la casa editrice e libreria Ivorypress, legata ai progetti del suo studio e, dal 2017, la Norman Foster Foundation: un palazzo progettato da Joaquín Saldaña nel 1912, successivamente usato come banca, in cui l’architetto inglese ha deciso di raccogliere la sua eredità e di guardare al futuro.

Come fosse un albero con le radici ancorate nella memoria e i rami protesi verso il futuro, la Norman Foster Foundation di Madrid ospita, al piano seminterrato (un caveau ereditato dalla precedente destinazione d’uso), l’archivio e la biblioteca di Foster: 120.000 oggetti ordinatamente catalogati in una stanza completamente bianca che è già manifesto della sua memoria architettonica.

Nei due piani superiori si susseguono le stanze Heritage, Back to Basics, Skin & Bones, High-Rise, The City, Infrastructure, Flight, Beyond, dedicate a disegni, modellini e opere d’arte e lo studio personale di Norman Foster.

Ci sono poi gli spazi di lavoro in cui architetti, designer, modellisti, ricercatori e studiosi si confrontano su temi che intrecciano l’architettura con la sostenibilità, la mobilità urbana e la robotica e la rivoluzione digitale e, infine, il nuovo padiglione vetrato in cui Foster ha voluto tratteggiare una sorta di “ritratto per oggetti”, rappresentando le proprie passioni con un tavolo in legno disegnato da Maya Lin, i modellini degli aerei che ha pilotato, un modello della Dymaxion House e la vettura Voisin di Le Corbusier.

L’anima sperimentale della città si riflette anche in uno dei nuovi hotel più interessanti di Madrid, The Edition, ultima aggiunta all'interno del portfolio del brand del gruppo Marriott. Mentre nel mondo aprono sempre più spazi con la formula del “membership club”, qui il mantra è “tutti sono i benvenuti” e l’esclusività lascia il posto alla desiderabilità. Un effetto suscitato da spazi monumentali e scultorei, in cui il tratto pulito dell’architetto inglese John Pawson (immediatamente riconoscibile nella scelta di materiali come il marmo bianco opaco, il rovere chiaro e i lini) incontra l’estro del designer francese Francois Champsaur. Anche in questo caso, si tratta della nuova vita di un edificio un tempo deputato a istituto di credito, costruito negli anni '80 e oggi destinato a hotel da 200 camere in una posizione privilegiata, a pochi passi da Plaza Major, dal Palazzo Reale e dalla Gran Vía.

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Per cena, l’appuntamento è nella giungla del ristorante Amazónico, recente it-place della città dove, tra palme, carte da parati a motivi vegetali e trionfi di pavoni e frutti esotici – opera dell'interior designer catalano Lázaro Rosa-Violán –lo chef Sandro Silva offre ai commensali un viaggio intercontinentale che parte dal Brasile (sua terra natia) per attraversare l’Argentina, l’India, la Cina, il Giappone e raggiungere, ovviamente, la Spagna.

La rinascita di Madrid a epicentro culturale, creativo e turistico passa anche per i suoi dintorni, che abbiamo avuto l’opportunità di scoprire a bordo della nuova Range Rover Sport, ultima arrivata della casa automobilistica inglese che si propone di definire il concetto di “Sporting Luxury” con un’auto tecnologica, sportiva, spaziosa e di design. Le linee pulite e muscolose degli esterni, che disegnano un profilo teso e dinamico, “prestazionale” si direbbe in gergo, accentuato da fari sottilissimi e quasi taglienti, rispondono a interni che giocano con il binomio eleganza e sportività: tecnologie avanzate, materiali pregiati (tra i quali meritano una menzione i tessuti Ultrafabrics, sostenibili e particolarmente piacevoli al tatto) e uno stile che sembra discendere dal mondo dell’aeronautica. Se chi guida ha a disposizione un mezzo potente e al tempo stesso perfettamente controllabile – grazie anche a sistemi come l’Integrated Chassis Control che coordina qualsiasi aspetto, dal sistema di sospensioni pneumatiche a volume variabile al controllo elettronico attivo del rollio Dynamic Response Pro – i passeggeri possono contare su quello che è a tutti gli effetti un living, completo di sedili regolabili, riscaldati e ventilati con funzione di massaggio e un sistema di intrattenimento completo.

E quale luogo migliore per testare tutto questo se non un territorio che in meno di 100 km offre l’opportunità di percorrere trafficate vie urbane, arterie ad alto scorrimento, sinuosi percorsi di montagna e tortuosi tracciati offroad?

Lasciata Madrid, procediamo in direzione nord ovest fino al Parco regionale dell'alto bacino del Manzanarre (Parque Regional de la Cuenca Alta del Manzanares), una grande riserva naturale che, come fosse un corridoio verde, unisce il sobborgo della città con la Sierra del Guadarrama: davanti agli occhi si aprono paesaggi in continuo mutamento, che alternano campi arati, uliveti, pascoli, pinete e boschi di frassini e querce. Una serie di tornanti conduce al Peñalara, la montagna più alta della Sierra de Guadarrama, per poi riscendere verso San Ildefonso, piccolo comune noto soprattutto per il Palazzo Reale della Granja, una sorta di piccola Versailles costruita nel 1721 dal re Filippo V, ispirandosi all’omonima architettura francese, e per la Real Fábrica de Cristales de La Granja, costruita come manifattura reale nel XVIII secolo e oggi sede della Fondazione nazionale del vetro.

Da qui, percorrendo uno scenografico sterrato, raggiungiamo Finca Aldellana, un’architettura rurale del 1800 ristrutturata dall'interior designer spagnola Isabel López-Quesada e dalla proprietaria, l’architetto Rocìo Perez-Durias Ureta. Amatissima dai madrileni per i matrimoni in campagna, a luglio 20202 ha affiancato allo spazio per eventi un boutique hotel dedicato ai viaggiatori in cerca di tranquillità e di vita all’aria aperta. La gestione è affidata a Lucía Perez-Durias Ureta, figlia della proprietaria, che si occupa con entusiasmo anche della cucina e che a novembre 2022 ha in progetto di aprire un ristorante a km 0. A disposizione degli ospiti ci sono cinque camere, tutte affacciate sui 300 ettari di campagna che circondano la tenuta, un soggiorno con camino e bar, sala da pranzo, cucina privata, veranda, giardino e un suggestivo patio dal quale godere del verde, della luce e del silenzio. In due parole, dello Sporting Luxury.